Sanità: Proposta di legge al Parlamento di Fratelli d’Italia

Vogliamo garantire la presenza dei medici nei presidi ospedalieri e ambulatoriali delle aree interne e disagiate. Si deve garantire l’omogeneità delle cure.
Attraverso incentivi economici, previdenziali e di carriera.

Firenze 27/07/2021 – Incentivi ai medici specializzati, anche a quelli in quiescenza, perché prestino il loro supporto professionale nelle aree interne e disagiate negli ospedali e come medici di medicina generale nell’ottica di garantire pari assistenza a tutti i cittadini. E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali toscani di Fratelli d’Italia Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi, che alla Camera dei Deputati, insieme ai deputati Marcello Gemmato, Responsabile nazionale della Sanità per FdI, e Francesco Lollobrigida, Capogruppo FdI alla Camera, hanno presentato una proposta di legge per garantire la presenza di medici nei presidi ospedalieri e territoriali delle aree interne e disagiate. Presente anche il dottor Andrea Porcaro D’Ambrosio, componente dell’Agenzia regionale di Sanità (Ars).

In questi mesi abbiamo visitato gli ospedali delle aree interne dalla montagna pistoiese, alla Garfagnana, all’Amiata, a Volterra e abbiamo toccato con mano come sia sempre più difficile trovare medici ospedalieri e di medicina generale disponibili a svolgere la loro professione in queste aree cosiddette “disagiate”. Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato una proposta di legge per la sanità di tali zone, vogliamo riportarvi i medici grazie ad incentivi economici, previdenziali e di carriera. Proponiamo di aumentare il salario dei medici del 10%, inoltre 12 mesi di lavoro varranno 18 mesi ai fini dell’avanzamento di carriera ma anche ai fini previdenziali. In più disponibilità dell’alloggio e dell’ambulatorio gratuito stipulando una convenzione con gli enti locali. Siamo una forza di opposizione, in Regione Toscana e nel Parlamento italiano, ma non rinunciamo a fare proposte per risolvere criticità che incontriamo nel nostro percorso istituzionale– propone Petrucci.

I presidi sanitari delle aree interne sono essenziali per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, bisogna assolutamente evitare il loro depotenziamento e smantellamento ripristinando i servizi tagliati. E’ una proposta di legge per tutelare i cittadini dal rischio di gravi carenze assistenziali –dichiarano Petrucci e Fantozzi– Sono sempre più evidenti le difficoltà riscontrate dalle Aziende sanitarie per il reperimento di medici disponibili ad accettare gli incarichi convenzionali di medicina generale nelle zone interne e per l’assegnazione degli incarichi provvisori o di sostituzione nelle more dell’individuazione dei medici titolari o del rientro in servizio degli stessi. Inoltre il peggioramento delle condizioni di lavoro, correlato alla carenza di personale sta orientando numerosi medici ad optare per il sistema privato o a collocazioni in altri paesi per poter ottenere condizioni professionali ed economiche migliori. Il problema non è più rinviabile, è, perciò, necessario individuare ulteriori strumenti per affrontare la carenza di medici specialistici, soprattutto di fronte alla situazione di grave sofferenza dell’organico del personale medico nelle aree interne.

Si tratta di un’iniziativa che parte dal gruppo regionale di Fratelli d’Italia e che è stata ripresa dal gruppo parlamentare di FdI alla Camera dei deputati, iniziativa che verrà presentata in tutti i consigli regionali dove è presente Fratelli d’Italia, finalizzata a dare pari diritti ai residenti delle aree interne e disagiate del nostro Paese. La proposta mira “a rendere omogenee le cure per tutti i cittadini e non solo per chi vive nei grandi centri, attuando così il principio sancito dall’art.32 della Costituzione. Con questa pdl Fratelli d’Italia ribadisce che al Servizio Sanitario Nazionale serve una nuova organizzazione che assicuri il diritto alla salute a ogni cittadino, anche a chi vive in zone disagiate, periferiche, interne. Le misure che proponiamo con questo testo puntano a una compensazione per chi subisce il disagio di esercitare la sua professione in zone più complicate dei grandi centri abitati- fanno sapere gli onorevoli Gemmato e Lollobrigida.