È tempo per un piano di rilancio di San Rossore

San Rossore–Migliarino–Massaciuccoli, Petrucci (FdI): C’è bisogno di un piano di rilancio e valorizzazione della Tenuta e delle sue eccellenze.
Boe per l’attracco al Gombo per le piccole imbarcazioni, corse dei cavalli in notturna, incentivazione dei soggiorni bio nel parco e promozione dei prodotti tipici.

Pisa 02/08/2021 – Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, insieme alla consigliera del Parco Livia Paola Nuvoli e al consigliere della Tenuta Fabrizio Grossi, hanno incontrato le aziende presenti nella Tenuta e nel Parco, nei giorni scorsi vi era stato un incontro con Alfea.
Il Parco e la Tenuta di San Rossore, che all’interno del Parco rappresenta un’eccellenza nell’eccellenza, è costituito da meraviglie naturalistiche, paesaggistiche, faunistiche, ma anche da eccellenze imprenditoriali e da produzioni tipiche, come miele, pinoli, formaggio, fino alla selvaggina –si legge in una nota dei rappresentanti di Fratelli d’Italia– per questo, stamani, abbiamo voluto incontrare le imprese per metterci a disposizione e ascoltare i loro suggerimenti.

Pur all’interno di regole rigide e stringenti, questo è il tempo per un piano di rilancio di San Rossore –dichiara Petrucci– valorizzando e promuovendo il Parco: pensiamo a boe al largo del Gombo per l’attracco di piccole imbarcazioni con la possibilità di scendere in spiaggia dietro il pagamento di una quota giornaliera ed in un numero limitato. Alla possibilità di poter disputare le corse dei cavalli in notturna durante l’estate. Pisa sarebbe l’unico ippodromo estivo della costa e con la vicinanza della Versilia sarebbe un’attrazione straordinaria. Riteniamo inoltre opportuno promuovere i prodotti tipici e il gusto di San Rossore, i prodotti del Parco sono vere e proprie eccellenze, e riteniamo fondamentale incentivare i soggiorni bio in San Rossore nel segno del rispetto della natura e delle biodiversità rigenerando l’immenso patrimonio immobiliare presente.

L’uomo è parte di Sa Rossore da secoli –conclude Petrucci- ho chiesto uno studio che ne tracci la presenza, sarebbe una follia pensare ad un mausoleo chiuso, qui c’è la possibilità di promuovere la cultura della natura e creare tanti posti di lavoro e ricchezza da reinvestire nella conservazione dell’ambiente naturale.