Tangenziale nord-est, Petrucci-Nerini: L’incapacità gestionale della Regione ricade sui territori. Gli 800mila euro previsti per la viabilità dei Comuni di Pisa e San Giuliano slittano al 2022.
Un’opera essenziale non si progetta e, quindi, non si realizza. Tagli a servizi e investimenti a causa del buco di bilancio.
La Giunta regionale oggi votava una variazione di bilancio, cosa normale per assestare i conti, soprattutto quando traballano come succede spesso ultimamente al Governatore Giani. Ebbene, in un emendamento alla legge regionale n°65 del 13 novembre 2019 nella quale erano previsti 800 mila euro per la viabilità dei Comuni di Pisa e San Giuliano per la progettazione della tangenziale nord-est vengono fatti slittare al 2022. Praticamente un’opera essenziale per la vita della nostra città, che insiste quasi tutta sul comune di San Giuliano, non si progetta e, quindi, non si realizza. Questo comporta che il traffico che attraversa Pisa, soprattutto per l’ospedale di Cisanello, continui ad essere impossibile a causa degli ingorghi, con un crescente inquinamento ambientale ed acustico – spiega Maurizio Nerini, Presidente della 1° Commissione Comunale, Capogruppo di Fratelli d’Italia-Pisa Nel Cuore.
L’incapacità della Regione a gestire la partita della sanità ricade sui territori. Non solo la pandemia ma, soprattutto, le scelte sbagliate di questi anni hanno condannato la Toscana ad uno sprofondo finanziario che si riverbera sulla vita dei cittadini. Perché, se non verranno aumentate le tasse, verranno certamente tagliati servizi e investimenti per le opere sul territorio. La Regione è costretta all’austerity per l’incapacità gestionale dimostrata e per le scelte scellerate operate – sottolinea il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci.
Lo slittamento dei fondi, previsti per la progettazione della tangenziale nord-est, mette in grande difficoltà Pisa che proprio sulla tangenziale conta per risolvere i problemi declinati negli atti, approvati nei mesi scorsi come il piano urbano per la mobilità sostenibile. Viene il sospetto che, dietro allo slittamento dei fondi, ci sia un ragionamento politico: si vuole, magari, evitare che un’altra opera importante sia avviata prima del 2023, che vedrà Pisa andare al voto. Quando si parla di “soccorso rosso” – attacca Nerini.