Fratelli d’Italia apre il dibattito sugli Stati Generali della Salute

Fratelli d’Italia apre il dibattito sugli Stati Generali della Salute.
Le proposte. Commissione di controllo regionale sulle nomine in sanità, investire su Case della Salute e ospedali di comunità, confermare le Usca, ripensare le tre grandi Asl, assumere gli infermieri in graduatoria, aumentare le borse per le specializzazioni in Medicina.

Firenze 04/12/2021 – Con un convegno, all’Auditorium di Santa Apollonia a Firenze, Fratelli d’Italia apre il dibattito sugli Stati Generali della Salute annunciando un documento con le proposte per la Sanità Toscana. L’incontro è stato aperto da un rappresentante del Nursind regionale, sindacato degli infermieri che a più riprese ha lanciato un grido d’aiuto per la grave carenza di personale che affligge pronto soccorso e ospedali, e da un rappresentante del Volontariato sociale, altro segmento importante per rispondere alle richieste dei cittadini in materia sanitaria.
Insieme a medici, infermieri, istituzioni, al presidente dell’Agenzia regionale di Sanità, ai rappresentanti delle Farmacie pubbliche, ai sindacati del settore medico, è stato discusso il pacchetto di proposte di Fratelli d’Italia, documento illustrato dal Consigliere regionale Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, alla presenza del capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli e del deputato Giovanni Donzelli. Un dossier, frutto di incontri e confronti, che raccoglie le idee e proposte di FdI nell’ambito del futuro assetto regionale sanitario.
“Chiediamo, innanzitutto, che la politica smetta di condizionare le nomine in Sanità. A tal proposito, proponiamo una Commissione di controllo regionale per le nomine, vogliamo che siano fatte sulla base delle competenze e del merito e non in base a logiche politiche -spiega Petrucci– Si dovrà sempre di più investire sul territorio, la sfida dei prossimi anni sarà quella delle Case della Salute e degli ospedali di comunità. Serve una legge quadro regionale perché fino ad oggi le Case della Salute sono state realizzate non in base alle necessità dei territori ma sulla base di accordi e amicizie politiche, per cui assistiamo a vaste aree in cui per chilometri non si trova alcuna struttura e altre zone dove tra una Casa della salute e l’altra ci sono meno di dieci chilometri. Si deve portare avanti questo progetto per garantire servizi a tutti”.
“Vanno poi confermate, anche dopo la fine della pandemia, le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, che si sono dimostrate essenziali in questa emergenza sanitaria: una vera e propria macchina da guerra! Con le Usca è assicurata la continuità assistenziale al domicilio decongestionando gli accessi ai pronto soccorso ed ospedali. Bisogna, poi, ripensare le tre grandi Asl della Toscana. La riforma del 2015 del duo Rossi-Saccardi non ha funzionato, le tre Asl si sono dimostrate inappropriate ad una governance efficace del sistema sanitario. Un modello sanitario che ha creato megalopoli ospedaliere nelle città svuotando le periferie, privando intere aree dei loro presidi sanitari, indebolendo i territori. Si deve anche aumentare le borse di specializzazione in Medicina perché è troppo ampia la forbice tra laureati e borse disponibili –aggiunge Petrucci– Si assumano subito gli infermieri che attualmente sono in graduatoria, sui presidi sanitari grava una paurosa carenza di personale che mette a rischio i servizi rivolti ai cittadini”.
“La riforma Rossi-Saccardi è palesemente fallita. Quella direzione che la Regione Toscana ha intrapreso, negli ultimi anni, realizzando megalopoli ospedaliere, una per ogni maxi Asl, è fallita come dimostrato dalla pandemia. Le megalopoli sanitarie di Firenze, Pisa, Siena sono eccellenze a cui i cittadini si rivolgono nel caso di patologie importanti, manca invece la sanità di prossimità. Le Usca sono fondamentali e sono da potenziare. Serve una sanità che torni vicina ai cittadini, servono presidi territoriali, servono distretti che facciano sentire i cittadini vicini alla sanità. Il superamento della riforma Rossi-Saccardi è il ritorno alla territorialità” dichiara il capogruppo Torselli.
“La sanità deve essere a misura di cittadino, di paziente non a misura di struttura politica come fatto finora dal Pd in Toscana. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo fatto proposte concrete per rivoluzionare la sanità regionale per aiutare medici e infermieri. E’ un percorso importante che proseguirà in futuro. Grazie a Diego Petrucci e al Gruppo FdI in Consiglio regionale, forse piano piano riusciremo a creare una sanità in cui i cittadini possano riconoscersi: più meritocrazia e meno amici della politica!” sottolinea il deputato Donzelli.