Lo stato di salute della sanità toscana

Siamo arrivati, purtroppo, sull’orlo del baratro. Non ci fa certo piacere fare queste affermazioni, ma di fatto siamo vicini al precipizio.
La sanità toscana rischia il commissariamento?

Non so se si arriverà veramente al commissariamento, anche se ne avrebbe bisogno. L’assessore Bezzini ha dimostrato in questi anni, e l’emergenza pandemica non ha influito da questo punto di vista, di non avere in mano il polso della situazione. Il Presidente Giani non ha alcuna esperienza in materia e non riesce a supplire all’inconsistenza dell’assessore. La sanità sta implodendo: i medici che fuggono dai pronto soccorso diventati sempre più ingestibili, gli infermieri e le associazioni di volontariato in rivolta, il taglio delle guardie mediche e deii medici a bordo delle ambulanze. Insomma, la situazione è pessima.
Il nuovo governo come si impegnerà per sostenere la sanità?

La sanità, a mio giudizio, non ha bisogno di più soldi ma di una riorganizzazione e di spendere meglio le risorse a disposizione. Mi auguro che il nuovo Governo si impegni in tal senso. Come Fratelli d’Italia abbiamo condiviso sul tavolo nazionale i contributi elaborati in Regione Toscana, a partire dagli Stati generali della sanità svolti il 4 dicembre 2021.

Auspico che si tenga conto di quelle sollecitazioni che sono uscite dai lavori regionali. C’è bisogno di assumere più medici, potenziare la sanità territoriale, rafforzare il ruolo delle Usca (oggi Uca) per coprire l’assistenza domiciliare sotto il profilo delle visite ma anche per la diagnostica e questo decongestionerebbe i pronto soccorso. Si deve distribuire in modo migliore il numero dei medici, eliminare le baronie mediche che soffocano il merito e la competenza a vantaggio dei potentati. Sono tutti temi e criticità sui quali il nuovo Governo deve intervenire. Non è, dunque, una mera questione di soldi, ma di organizzazione che in Toscana è deficitaria. La favola della Toscana “felix”, anche in sanità, non trova più riscontro nella realtà.
Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità