Sui tesori dell’Arcipelago urge la svolta

Il Parco ha fallito, l’Arcipelago è un cumulo di macerie: si continua con una politica dell’apparenza che in questi anni ha impedito progetti di sviluppo e non ha preservato l’ambiente!

Pianosa, Gorgona ed in parte Capraia sono cumuli di macerie, centinaia di migliaia di metri cubi di immobili, alcuni anche di pregio, abbandonati ed in buona parte diruti, cumuli di cemento, ferro e materiale inerte rappresentano un danno ambientale evidente, siti archeologici di pregio abbandonati e ricoperti di rovi. Qualcuno ad un certo punto deve pur avere il coraggio di dirlo. La Caserma Bombardi di Pianosa è costata 60 miliardi di lire alla fine degli anni 90 ed era destinata agli agenti del 41 bis, che nel frattempo fu spostato dall’isola, tant’è che non è stata neppure inaugurata; da allora è abbandonata. L’isola di Gorgona con una popolazione carceraria di un centinaio di detenuti, oltre agenti e personale civile è tutt’oggi interamente alimentata con generatori a gasolio h 24 per 365 giorni l’anno, alla faccia del Parco e dell’ambiente.

Durante il mio mandato sto effettuando sopralluoghi nell’arcipelago e quello che se ne ricava è un disastro da ogni punto di vista. Si alzano le trombe dell’ambientalismo sullo yacht Opera che a fine luglio scorrazzava lungo le coste di Giannutri ma ci si gira dall’altra parte rispetto ai disastri provocati dai crolli e dall’abbandono esistente. Sono dell’idea che si debba cambiare paradigma e dare vita a progetti di sviluppo, recuperando parte dell’esistente, assolutamente rispettosi dell’ambiente, anzi dedicati proprio a conservare e proteggere l’ambiente, dal valore altamente sociale con particolare attenzione ai fragili, creando ricchezza, formazione professionale e posti di lavoro qualificati. Certo è più semplice girarsi dall’altra parte, ma noi non siamo disposti a farlo!