Lupi e ungulati. Il caso della Toscana

Sabato mattina a Terricciola si è affrontato il rapporto complicato e doloroso tra lupi e ungulati e uomo, agricoltura e allevamento. 
Se ne è parlato con il Sindaco Matteo Arcenni, il presidente provinciale di FdI Serena Bulleri, il responsabile provinciale caccia e pesca Giacomo Valori, e con il capogruppo in Consiglio Regionale della Toscana Vittorio Fantozzi, grazie a un evento voluto dall’eurodeputato Francesco Torselli!

Io sono convinto che sia vero l’esatto contrario di ciò che ci dicono, ovvero che abbiamo bisogno di più presenza dell’uomo per governare la natura, più manutenzioni, più interventi di prevenzione, più opere di contenimento e regimentazione delle acque, sia dei fiumi, che che dei moti ondosi e quindi più dighe, più argini, più canali. Il territorio che vediamo intorno a noi è così e così bello perché è frutto dell’opera sapiente dell’uomo nei secoli. Dobbiamo curare e coltivare i nostri boschi e quindi tagliarli per custodirli, così come dobbiamo arare i campi e coccolare le colline. I filari di vigneti, che sono un tratto indelebile dell’identità e della bellezza toscana nel mondo al pari dei nostri campanili e delle nostre piazze, non sono cresciuti così, ma sono stati impiantati dall’uomo e poi curati e difesi, anche dagli animali selvatici.
Il mio nonno la notte faceva la posta ai cinghiali quando c’era l’uva matura e la luna piena e lo faceva con la doppietta, non con i manuali di scienza botanica in mano e il mio nonno ci ha consegnato quei filari di vigneti che sono simbolo di bellezza nel mondo. Possiamo continuare a difenderli? Possiamo permettere ai nostri allevatori di custodire i loro greggi dalle predazioni dei lupi e degli ibridi?
Io penso di sì! Io penso che si abbia il dovere di contemperare il diritto di vita degli animali selvatici con il dovere di custodire le nostre tradizioni e per fare questo si debba riassumere il governo della situazione come è stato nei secoli!

E quindi dobbiamo prima di tutto sapere quanti lupi e quanti ungulati ci sono sul nostro territorio attraverso un censimento serio e certosino come abbiamo chiesto in Consiglio Regionale senza ottenere risposta e abbiamo bisogno di sapere quanti ne possa sopportare il territorio stesso.
Dopodiché bisogna pensare a sviluppare la caccia di selezione che possa contenere la popolazione di ungulati e lupi nel numero che sia sostenibile.

Ecco come spesso accade la soluzione è molto più semplice del p