Toscana, IRPEF cresce: il costo della svolta a sinistra

Toscana, Fratelli d’Italia: “Aumento dell’IRPEF è il prezzo pagato dai Toscani per saldare una coalizione sempre più a sinistra”.

Capecchi: “Durante la consiliatura Giani è stato buttato un miliardo di euro nel buco di bilancio della sanità”

Petrucci: “Nessuna razionalizzazione della spesa ma si moltiplicano i primariati”

Firenze, 28 novembre 2024: “La Toscana è governata dall’estrema sinistra ed è diventata l’ultimo avamposto di questa parte politica. Ne è la prova l’ufficializzazione da parte del governatore Giani che l’addizionale Irpef rimarrà immutata anche per il 2025, nonostante che lo scorso anno avesse promesso a sindacati e cittadini che avrebbe fatto di tutto per far ritornare l’imposta ai livelli del 2023. È questo il prezzo che i toscani sono costretti a pagare per saldare il campo largo di una coalizione sempre più a sinistra. Siamo pronti a dare battaglia in Consiglio regionale per contrastare la prossima manovra di bilancio” afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.

IRPEF invariata nel 2025

“La verità – spiega il consigliere regionale FdI e Presidente della Commissione controllo Alessandro Capecchi – è che il bilancio sanitario della Regione Toscana è in deficit strutturale e la questione payback è solo una scusa. Giani, che è anche assessore al bilancio, dovrebbe sapere che il payback è un’entrata straordinaria e non ripetibile e che questo tipo di entrata non può servire, se non in modo episodico e casuale, a chiudere il bilancio che, invece, deve essere in pari con entrate e spese ordinarie.
È chiaro che da tempo, senza i soldi in più del bilancio ordinario, la Regione non è in grado di gestire gli 8 miliardi di euro circa che arrivano dal Fondo Sanitario. In Commissione Controllo abbiamo appreso che in cinque anni (cioè nel 2020, 2021, 2022 e 2024, gli anni della Giunta Giani) è stato versato 1 miliardo di euro aggiuntivo da parte della Regione al Fondo Sanitario, ciò significa che quel bilancio è fuori controllo indipendentemente dal problema dei rimborsi per il superamento dei tetti di spesa. In parole semplici vuol dire che un miliardo di euro che poteva essere destinato a molte opere strategiche è stato bruciato sull’altare del bilancio sanitario che non riescono a portare in pareggio: ogni anno ci sono in media 200 milioni di euro in più da mettere nella sanità. Questo è successo anche quando non governavano il centrodestra e Giorgia Meloni. In tutto questo ai toscani è toccato oltre al danno anche la beffa: il servizio sanitario non è migliorato, ma, anzi, è peggiorato ed hanno meno soldi in tasca perché la tassazione regionale è aumentata con la revisione delle aliquote Irpef utilizzata lo scorso anno da Giani per chiudere il bilancio 2024”.

Sanità toscana in crisi: sprechi e carenze peggiorano i servizi mentre aumentano le tasse regionali

“In Toscana non è stato fatto nessun piano di razionalizzazione della spesa sanitaria che aveva promesso il governatore lo scorso anno quando alzò gli scaglioni Irpef. Noi invece – commenta il consigliere regionale Diego Petrucci – come avevamo promesso durante l’approvazione della manovra 2023, siamo andati a guardare quali sono gli sprechi e ne abbiamo già trovati alcuni. In Toscana ogni 4 medici c’è un primario (un direttore che ha una indennità aggiuntiva tra i 20 e i 30 milioni di euro) e in alcune Aziende Sanitarie le figure dirigenziali si moltiplicano. Per esempio nella AOUS abbiamo contato ben 19 dirigenti che sono anche dirigenti di sé stessi perché guidano delle Unità operative costituite da un solo medico. Oppure nella AOUP ci sono 11 Unità di Chirurgia (cioè unità che svolgono la stessa funzione) che hanno altrettanti direttori. Noi pensiamo che accorpando queste posizioni apicali si inizierebbe a contenere la spesa ma invece Giani e il Pd vogliono continuare a mantenere e moltiplicare questi centri di potere. Vorremmo sapere da Giani e Bezzini a cosa destinerebbero le ulteriori risorse che chiedono continuamente dal Governo Meloni, a costituire l’ennesima posizione apicale o ad abbattere le liste d’attesa?”