La Sanità e il potere: Come funzionano i Direttori Generali

Tanti anni fa la sanità fu aziendalizzata. Si passò da una gestione fatta dai sanitari a quella fatta da dirigenti. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Come funziona questo sistema?

Ogni ASL e Azienda Ospedaliero Universitaria ha un Direttore Generale. La nomina viene fatta dal Presidente della Regione ed è quindi più che ragionevole pensare che si tratti di persone di fiducia (fin qui poco male) o addirittura politicamente schierate (qui subentrano i problemi).

I Direttori Generali hanno un potere assoluto sulla gestione delle Aziende. Scelgono il Direttore Sanitario e Amministrativo, che controllano i sanitari e i bilanci, e a ruota i Direttori di Dipartimento.

È un sistema piramidale che ha una esclusiva derivazione politica e questo costituisce il suo vulnus principale. Tutte le figure chiave sono persone che dipendono esclusivamente dal Direttore Generale e il rinnovo delle loro nomine, che comportano stipendi molto elevati, è subordinato al loro giudizio.

I Direttori Generali controllano inoltre le nomine dei Direttori delle strutture universitarie in accordo con i Rettori e per i Direttori ospedalieri non nominano direttamente i primari ma sono quelli che decidono quando bandire i concorsi e con che tempi espletarli. Ci sono decine di Direttori di Unità operativa che sono facenti funzione (ovvero con nomina a tempo nell’attesa del concorso) da tempo immemore quando la legge prevede un massimo di 9 mesi. Alcuni di essi sono in carica da anche 5 anni. Tradotto: sono persone che non hanno il potere di opporsi alle politiche del Direttore Generale, anche se profondamente sbagliate, perché ricoprono posizioni precarie.

I Direttori di Unità Operativa sono anche essi sottoposti a rinnovo ogni 5 anni e indovinate chi decide? Il Direttore Generale

I Direttori di Dipartimento e di Unità Operativa dovrebbero essere i controllori dell’operato dei Direttori Generali ed invece si trasformano in vittime compiacenti spesso e volentieri. Dai sottoposti vengono spesso visti non più come figure autorevoli ma come coloro che hanno il compito di far ingoiare alla manovalanza i rospi calati dall’alto.

Come vengono scelti i Direttori generali? Esiste un albo nazionale a cui è necessario essere iscritti previa valutazione di alcuni parametri che è difficile avere. Tutto questo comporta che la lista sia estremamente corta e che la conseguente possibilità di scelta sia ridotta.

Se io volessi, per puro gioco, nominare Direttore Generale Elon Musk o Bill Gates (che ricoprono la carica equivalente di CEO nelle loro aziende multimiliardarie di successo planetario) non potrei.

Negli anni abbiamo visto figure che hanno ricoperto l’incarico di Direttore Generale in 4 o 5 Aziende della Regione. Ogni 5 anni si innescava il cosiddetto valzer dei Direttori Generali: quello di Firenze andava a Siena, quello di Siena a Pisa, quello di Pisa a Firenze con minimi nuovi innesti dovuti per lo più a pensionamenti.

Questo sistema è fallimentare perché manca di controllo.

Altrettanto anomalo è il meccanismo secondo cui possono decidere come spendere il budget assegnato alle loro aziende, spesso miliardario, a propria totale discrezione senza che nessuno abbia la forza reale di interrompere la loro azione. Ogni grande azienda ha un Consiglio di Amministrazione che opera decidendo le scelte strategiche che gli Amministratori Delegati propongono. In sanità non è possibile. È uno “one man show”. La stessa persona disfa e ricostruisce a proprio piacimento.

Questo sistema non ha funzionato. Ha tramutato la sanità in un baraccone che poteva essere utilizzato per distribuire migliaia di poltrone a persone compiacenti o allineate e dove chi si opponeva in nome dell’etica poteva essere fatto professionalmente fuori in un battibaleno.

Oltre a questo ha introdotto un pericoloso principio: la sanità si basa solo sul budget. È ovvio che i budget devono essere rispettati perché altrimenti la baracca non regge ma si deve anche guidare le risorse sulle necessità sanitarie. Un manager che non mette mai piede in reparto e non si confronta con la base non può conoscere la macchina che guida e conseguentemente rischia di condurla nel muro anche se con i conti in ordine.

Il pesce puzza dalla testa…è vero?

In questo caso si. Il problema è che ha smesso anche di puzzare perché è rimasto la testa e poco più. Il corpo che nuota, mangia e riproduce si è disfatto sotto i colpi di una follia legislativa che non ha mai funzionato.