Coltano: 18 alloggi dimenticati dalla Regione, un delitto della pubblica amministrazione

Pisa, Petrucci (FdI): “18 appartamenti abbandonati dalla Regione Toscana a Coltano, un delitto  della pubblica amministrazione”.

Pisa, 18 novembre 2024: Questa mattina il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e coordinatore cittadino FdI Diego Petrucci assieme alla responsabile della zona di Coltano di FdI-Pisa Cinzia Massai, al Presidente della Proloco di Coltano Rosario Stefanucci e al Presidente della ‘Marconi Labs Coltano’ Fabio Cosci, ha fatto un sopralluogo in alcuni edifici presenti nella frazione.


Coltano potrebbero essere una fonte di ricchezza infinita per la Regione Toscana, invece sono completamente abbandonati a sé stessi. Abbiamo visitato questo edificio in cui sono presenti 18 appartamenti nuovi e spaziosi ma che la Regione non ha alcuna intenzione di utilizzare. Appartamenti con addirittura gli arredi, che con una piccola manutenzione potrebbero già essere assegnati domani. Fa rabbia sapere che ci sono queste strutture disponibili mentre migliaia di toscani hanno difficoltà a trovare una casa. Questi appartamenti potrebbero – per esempio – essere dati a giovani famiglie che hanno difficoltà a trovare un alloggio. Siamo di fronte ad un delitto della pubblica amministrazione. Bisogna intervenire prima che anche questi edifici vadano in rovina così come è successo per tante altre strutture presenti nel Parco. Nelle prossime settimane continuerà la nostra denuncia riguardo le condizioni delle strutture del Parco e presenteremo una proposta in Consiglio regionale. A Coltano è presente un patrimonio storico e architettonico prezioso che deve essere recuperato e valorizzato. Ne è un esempio lampante la stazione radiotelegrafica voluta da Guglielmo Marconi agli inizi del XX secolo che ha fatto la storia delle telecomunicazioni moderne” ha spiegato Petrucci.

“L’assegnazione di questi appartamenti – ha sottolineato Massai – andrebbe anche ad incidere positivamente nella vita sociale della frazione. Avere questi volumi e non poterli mettere a disposizione della collettività fa male al cuore, vorremmo che la nostra frazione tornasse a vivere”.