Pubblichiamo questo interessante comunicato sulla Caccia allo Storno!
Addi 28/11/2024 e’ stata chiusa il prelievo allo storno.
La regione Toscana giustifica tale gesto dichiarando che è stato raggiunto il limite dei 20.00 capi senza, però, nessuna prova che questo sia avvenuto. Nessuna, poiché possiamo avere la certezza solo di chi ha registrato il prelievo tramite il tesserino digitale con l’app toscaccia, l’altra marcandolo manualmente sul tesserino cartaceo, che va riconsegnato alla chiusura. Come può sapere la regione che sono stati raggiunte le quote di prelievo 15 giorni prima della chiusura ?
“E’ un provvedimento assurdo e immotivato, lo storno procura gravi danni all’agricoltura, soprattutto agli alberi da frutto, olivi e viti.
Già che lo storno è un uccello migratore e dovrebbe essere inserito fra le specie cacciabili nel calendario venatorio ma con un provvedimento del TAR del 2008 nella regione Emilia Romagna con una causa vinta dalla lega protezione uccelli fu messo in deroga, La regione aveva già vietata la caccia allo storno 15 giorni fa a chi non era in possesso del tesserino venatorio digitale violando l’art 3 della costituzione.
Lo storno è un uccello che tutti i comuni d’Italia stanno cercando di limitare anche immettendo altri uccelli rapaci nel proprio territorio oppure con sistemi tecnologici proprio perché e’ molto invasivo e dannoso proprio per il numero degli esemplari, sono evidenti i vari stormi di storni presenti sulle varie città e i danni che provocano alle vetture per il guano. La caccia poteva essere un deterrente utile, un cacciatore pagando 500 euro all’anno potrebbe limitare questi danni anche se di limiti ne ha lui stesso, in quanto, questo volatile, può essere cacciato in deroga, senza richiami vivi e oltretutto con dei dissuasori… chiudendo anticipatamente la caccia allo storno, si vede l’ignoranza pura di chi gestisce l’attività venatoria in Toscana, ma soprattutto di un totale menefreghismo da parte degli ambientalisti, della sinistra, dei problemi che si possono creare se l ambiente non viene regolato. D’altronde l’uomo con i suoi interventi ha quantomeno alterato la situazione ambientale, oggi l’uomo è chiamato a gestirla, la caccia può essere uno strumento utile. Evidentemente per il Giani no!
Giacomo Valori
Responsabile Caccia FdI Pisa