Declassamento dell’Azienda universitaria ospedaliera pisana!

Sanità, Petrucci (Fdi): “Alla luce del declassamento dell’Azienda ospedaliera pisana, era opportuno confermare la fiducia alla direttrice Briani?”
Interrogazione del Consigliere regionale di Fdi al Governatore Giani e all’assessore alla Sanità Bezzini in merito al declassamento dell’Aoup nella classifica dei migliori ospedali italiani. “In che modo si intende intervenire per porre rimedio all’attuale situazione?”
Pisa 14/03/2022 – “Alla luce del declassamento dell’Azienda universitaria ospedaliera pisana, che ha perso ben 10 posizioni nella classifica “Best Hospitals” stilata dalla rivista americana Newsweek, era opportuno confermare la fiducia alla direttrice Briani? La classifica, stilata a livello mondiale, presentava una sezione tra i migliori ospedali italiani e l’Aoup pisana è passata dal 20esimo a 30esimo posto, perdendo il primato regionale del 2021”. Lo chiedono, con un’interrogazioneil Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, e Antonella Scocca, uditore per FdI in Commissione Sanità.
“Purtroppo, erano giustificati ed attuali i motivi da me sollevati per non votare la conferma della direttrice Silvia Briani a capo della sanità pisana. Adesso, ho chiesto al Governatore Giani e all’assessore alla Sanità Bezzini, in merito al declassamento dell’Aoup nella classifica dei migliori ospedali italiani, in che modo intendano intervenire per porre rimedio all’attuale situazione e se hanno verificato se corrispondano al vedo le dichiarazioni del dottor Malacarne riguardo ai parametri della valutazione oggettiva, della qualità dell’assistenza, dell’appropriatezza di utilizzo delle risorse, della ricerca? -sottolineano Petrucci e Scocca– Come ha dichiarato l’ex primario di Anestesia e Rianimazione Paolo Malacarne il declassamento ha principalmente due cause: lo scarso interesse della Dirigenza nella valutazione oggettiva sui reparti e l’autoreferenzialità. Un declassamento dovuto anche, sempre secondo Malacarne, a causa dell’arretratezza della informatizzazione, evidenziata anche dalla mancanza di una cartella clinica elettronica in terapia intensiva e lo scarso interesse mostrato negli anni da parte della Dirigenza nei confronti della valutazione oggettiva e dei servizi offerti”.