“Questa sarà ricordata come l’estate in cui sono venuti a galla tutti i controsensi del sistema sanitario toscano. File di ambulanze davanti agli ospedali, medici e infermieri in fuga dai pronto soccorso, reparti senza condizionatori …
Speravamo che almeno le eccellenze sanitarie della nostra Regione si salvassero da questa bolgia infernale, ma invece non sarebbe così.
Ci è stato riferito di una gravissima situazione all’interno dell’edificio 6 dell’Ospedale Cisanello di Pisa. Da una nota Aziendale della AOUP, a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione che interessano il plesso, tutta l’attività chirurgica tranne quella dedicata ai trapianti di fegato, è stata spostata al padiglione 30. L’Ospedale ha deciso di non dotare più l’edificio di un chirurgo di guardia, ovvero fisicamente disponibile, nelle ore notturne, ma di chiamarlo addirittura da casa in caso di necessità. E’ stato inoltre stabilito che, in caso di contemporaneità di due urgenze chirurgiche, la seconda fosse svolta nelle sale operatorie dell’edificio 10.
Questa situazione, a nostro avviso, costituisce un grave precedente e pone a serio rischio i pazienti che potrebbero non essere prontamente assistiti in caso di urgenza dovendo attendere l’attivazione e l’arrivo di un chirurgo dal proprio domicilio. In casi estremi il paziente dovrebbe addirittura non solo aspettare l’arrivo del chirurgo da casa ma poi essere trasportato in un altro edificio con un ulteriore perdita di tempo.
Inoltre, il centro trapianti disporrebbe di una sola sala operatoria su cinque. E, addirittura, in alcuni casi la preparazione degli organi sarebbe stata effettuata nel corridoio del blocco operatorio anziché all’interno di una sala.
Tutto questo ci lascia sgomenti considerando che il reparto di Trapianti di fegato di Cisanello veniva considerato un fiore all’occhiello della sanità pubblica nazionale. Conosciamo le carenze strutturali dell’edificio, ma è evidente che la soluzione non può essere questa.
Abbiamo presentato una interrogazione regionale per sapere le motivazioni che hanno condotto all’interruzione del turno di guardia attiva notturna e sul perché sono state svolte procedure chirurgiche in luoghi non idonei” lo dichiara Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e membro della Commissione sanità.