Le politiche migratorie adottate finora sono state a dir poco sconsiderate. Abbiamo assistito ad una gestione caotica che ha favorito l’immigrazione clandestina. Nella nostra Regione ci sono circa 31 mila stranieri irregolari (così come calcolato nel Piano di Sviluppo Regionale 2021-2025), la maggioranza dei quali vive di espedienti o di delinquenza e si macchiano di reati (anche gravi).
Gli edifici abbandonati nelle periferie delle nostre città diventano rifugi improvvisati per questi soggetti. Discorso a parte merita Firenze, dove il parco cittadino e la zona della Fortezza sono ormai in mano a stranieri irregolari che campano spacciando stupefacenti. I clandestini diventano così vittime e carnefici di questo sistema sbagliato di gestione delle politiche migratorie. Questo problema è sempre stato affrontato in modo ideologico e una parte della sinistra ci si è cullato al suo interno per interessi puramente economici adottando – tra l’altro – la banderuola della presunta accoglienza. Fa piacere sentire che l’assessore Ciuoffo sia così critico nei confronti di questo sistema.
Allo stesso tempo chi è irregolare non ha alcuna possibilità di emergere dall’illegalità visto che le nostre aziende devono assumere personale in regola. Si innesca così un circolo vizioso che va assolutamente fermato.
Per me vale la regola per cui “uomo in mare si porta a terrà”. Bisogna però essere intellettualmente onesti e riconoscere che in questi anni, a causa delle politiche sbagliate messe in atto dalla sinistra, rimanere in mezzo al mare alla deriva è stato il sistema migliore per entrare in Italia. È questo non è accettabile. Dobbiamo lavorare affinché gli Stati si adoperino perché le persone non si ritrovino alla deriva in mezzo al Mediterraneo. Ben vengano quindi gli accordi bilaterali con i Paesi che si affacciano verso l’Europa.
È dannoso per la nostra economia ed incide in modo eccessivo nelle nostre politiche sociali. Per questo propongo di lavorare ad un documento condiviso del Consiglio regionale toscano da presentare alla Conferenza Stato-Regioni.