In queste ultime settimane la magistratura ha iniziato vari filoni d’inchiesta che hanno come protagonista il PD toscano.
Non è mia intenzione discutere nei dettagli tali vicende: spetta alla magistratura effettuare le indagini e, nel caso che queste accertino delle responsabilità, celebrare i rispettivi processi.
Personalmente sono garantista e per quel che mi riguarda un imputato è innocente fino al terzo grado di giudizio.
L’attitudine forcaiola che vede gli inquisiti condannati mediaticamente fin dagli inizi delle indagini è assolutamente distinta e distante da me sia da un punto di vista personale che politico e/o professionale. Lungi dal voler eliminare la prescrizione, spero anzi che i tempi di questa vengano accorciati, per dare, nel bene o nel male, maggiore certezza temporale ai procedimenti giudiziari.
Per tutti i sopraccitati motivi non ho, come dicevo all’inizio, alcuna intenzione di entrare nel merito delle inchieste.
Un campo completamente diverso è quel che riguarda le responsabilità politiche: un sindaco, ad esempio, che fallisca nell’elementare compito di tutelare la salute dei suoi concittadini, anche se venisse riconosciuto innocente da un punto di vista giudiziario, avrebbe comunque mancato all’assolvimento dei doveri che la sua carica gli conferisce. Non potrebbe qui, per lo meno da un punto di vista morale, continuare ad espletarla. Lo stesso dicasi per tutti gli altri politici coinvolti negli scandali che sono esplosi in questi ultimi tempi.
Non voglio comunque fare la parte di quello che si ingrassa sulle disgrazie altrui: se vinco, voglio farlo perché gli elettori pensano che io possa rappresentare le loro istanze meglio del mio avversario, non perché l’immagine di quest’ultimo è stata appannata da un’inchiesta giudiziaria.
Lo scopo di questo mio scritto è essenzialmente un altro: voglio fare una riflessione sul momento epocale che stiamo vivendo.
Infatti, il sistema politico toscano era rimasto indisturbato fin dagli anni ’50. Mani pulite sfiorò appena la nostra regione. Queste inchieste, invece, a prescindere da chi verrà o non verrà condannato, stanno avendo un effetto cataclismico. E siamo appena agli inizi. Ci vorranno anni per accertare tutte le responsabilità. Ma il clima politico della nostra regione non sarà mai più lo stesso.
Ci aspettano molte sfide in futuro, sfide che ci appassionano e che vogliamo vincere per i nostri meriti. Ma a prescindere da ciò che succederà, tra vent’anni ci guarderemo indietro e fisseremo lo spartiacque tra due epoche nella primavera di questo caotico 2021.
Caotico per molti motivi: la pandemia, la crisi economica, i vaccini che non arrivano.
E le inchieste giudiziarie: in poche parole, la fine di un mondo.
Un mondo che non è stato del tutto negativo, lo prova il fatto che la Toscana è una regione i cui cittadini possono vantare un’eccellente qualità di vita.
Ma è comunque un mondo che ha fatto il suo tempo, che deve andarsene per far posto al nuovo.
Toscana: una sfida bellissima!