Sanità. La Regione Toscana si faccia carico di avviare la necessaria riforma del sistema psichiatrico e delle REMS.
Ho evidenziato poi la necessità di rendere più sicuri i nostri ospedali con la presenza di guardie armate. Così come abbiamo chiesto un mese fa in una Proposta di risoluzione bocciata dal PD in Consiglio regionale”
Questa mattina in Commissione Sanità ho chiesto che la Regione Toscana si facesse carico di avviare una riflessione sulla necessaria riforma del sistema psichiatrico. Il brutale omicidio della dottoressa Barbara Capovani al Santa Chiara di Pisa, ha fatto emergere con eccessiva veemenza tutte le criticità del sistema. Le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sono solo due tra Toscana e Umbria e in dieci anni hanno dimostrato di essere strumenti del tutto inefficaci. Vanno ripensate completamente in relazione alla loro capacità e alle professionalità che lavorano al loro interno.
Allo stesso tempo, il nostro sistema psichiatrico è inefficiente e il problema si è acuito con il Covid che ha fatto dilagare le malattie psichiatriche soprattutto tra i giovanissimi. Siamo di fronte ad un vuoto normativo che mette in difficoltà (per non dire che rende la vita impossibile) a migliaia di famiglie, operatori e medici. Il ministro Schillaci ha già costituito un nuovo tavolo sulla salute mentale. Ebbene, anche le Regioni facciano la loro parte iniziando a pensare ad una vera e propria riforma dell’intero sistema.
In Commissione, ho poi ribadito il problema della sicurezza nei nostri ospedali. Non meno di un mese fa, il Pd ha bocciato una nostra Proposta di Risoluzione in Consiglio regionale in cui chiedevamo la presenza di guardie armate nei presidi ospedalieri. Alcuni parlarono addirittura di ‘eccesso di militarizzazione’. Il problema è serio ed è auspicabile trovare una soluzione condivisa: è prioritaria la salute dei cittadini, così come la salute degli operatori sanitari!