Prenderà il via a breve, lunedì 7 giugno, il Pisa Scotto Festival: si tratta di un festival che coniuga arte e cultura, con alcuni momenti speciali dedicati ai bambini.
Per 3 settimane, sino al 27 giugno, lo spazio del Giardino Scotto tornerà a vivere, grazie a un programma estremamente variegato che porterà in città personaggi quali Cardini, Veneziani, Veltroni, Palamara e Gene Gnocchi, solo per citarne alcuni, e che tratterà moltissimi argomenti, dall’arte alla cosmesi, passando per il teatro ed i viaggi. Non starò a fare l’elenco completo visto che il programma è disponibile sia sul sito del Comune di Pisa che su quello del Teatro Verdi.
A Pisa abbiamo la fortuna di avere uno spazio verde incredibile giusto nel cuore della città. Purtroppo le precedenti amministrazioni comunali lo hanno trascurato, lasciandolo abbandonato a sé stesso. Questo festival è un primo passo verso la riappropriazione da parte della cittadinanza di quest’ambiente fantastico.
Ho sognato per anni che il Giardino Scotto potesse essere uno spazio aperto e fruibile a tutti, un ambiente pieno di vita, dedicato alle famiglie, uno spazio vivo dove mentre i genitori prendono l’aperitivo i bimbi giocano sulle giostre. Uno spazio in cui coesistano un teatro all’aperto, un ristorante, bancarelle di libri e di prodotti tipici. Insomma, un ambiente di tutti e per tutti.
Il Pisa Scotto Festival è finalmente un primo passo nella giusta direzione quella della riappropriazione degli spazi. Significa restituire alla comunità spazi altrimenti, nella migliore delle ipotesi, non godibili, nelle ipotesi peggiori occupati da fenomeni di illegalità e degrado.
Ecco, il Pisa Scotto Festival mette finalmente in pratica la nostra battaglia, quello della riappropriazione degli spazi come restituzione di questi alla città attraverso percorsi culturali e sociali.
Certo, le misure di sicurezza anti-COVID impongono al momento forti restrizioni, sia dal punto di vista degli orari che da quello del numero di partecipanti. Ma anche la pandemia passerà, e speriamo che questo primo esperimento possa essere la base su cui costruire un ambiente come quello da noi immaginato.
Tra le altre cose, sono stati fin da ora individuati gli strumenti giusti per realizzare questo sogno: in primis la Fondazione Teatro Verdi, che tra le altre cose sta avendo un ruolo importante già nella realizzazione del Pisa Scotto Festival. Questo ente infatti, che costa alla cittadinanza pisana milioni di euro ogni anno, riduce moltissimo la sua attività durante i mesi estivi visto che il Teatro rimane chiuso da giugno a settembre. Perché non affidare alla Fondazione la gestione dello Scotto durante i mesi estivi? Non costerebbe un euro in più ai cittadini pisani, anzi porterebbe risorse aggiuntive attraverso il canone di locazione del giardino.
Centinaia di migliaia di persone passano da Pisa ogni anno. Rivitalizzare uno spazio come il Giardino Scotto non solo creerebbe un bellissimo punto d’aggregazione, ma sarebbe un’eccellente biglietto da visita nei confronti di quelle centinaia di migliaia di visitatori che passano per la nostra città.
Quindi, un fortissimo augurio agli organizzatori del Festival, con la speranza che questo sia solo il principio.