Ospedale di Piombino è privo dei minimi standard di sicurezza

Firenze 09/06/21

“La Regione vuole smantellare l’ospedale Villamarina di Piombino e continua a prendere in giro i cittadini. L’assessore Bezzini non ascolta i residenti e continua nella sterile politica degli annunci mentre i fatti dicono che il presidio sanitario è oggetto di un progressivo depotenziamento e ridimensionamento” dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, ed il Consigliere regionale, Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità.

“La protesta dell’amministrazione comunale di Piombino e dei cittadini va avanti da 133 giorni, il sindaco Ferrari ha ingaggiato un duello senza esclusione di colpi con Asl e Regione contro il rischio del ridimensionamento dell’ospedale. Visto che l’assessore Bezzini ed il Presidente Giani non si sono degnati di andare a Piombino, sono venuti a Firenze a gridare la loro rabbia ma nessuno dei due esponenti del Pd ha sceso le scale per incontrarli. Ci aspettavamo di trovare almeno il consigliere Anselmi che è sempre molto attento alle questioni di Piombino, probabilmente era troppo impegnato a capire quale delega avesse come futuro Sottosegretario del Consiglio regionale -attaccano i consiglieri del partito di Giorgia Meloni. Asl e Regione hanno assunto impegni per il futuro, hanno negato l’ipotesi di chiusura e di taglio dei servizi ma oltre agli annunci non sono andati. Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo il cronoprogramma di tutti gli interventi previsti a Villamarina: quando saranno avviati i lavori per la realizzazione della sala parto? Quando verranno banditi i concorsi per i primari?”.

“E’ da considerarsi fallimentare il modello di ospedale unico Piombino-Cecina che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto, invece, rafforzare entrambi i nosocomi con un’azione sinergica incrementando i servizi per i residenti. L’attività del Punto nascita è sospesa dal giugno 2019, ciò ha determinato il totale ridimensionamento di tutta l’area materno infantile, compresa la pediatria che non ha più la guardia notturna” fanno notare Torselli e Petrucci.